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Visualizzazione dei post da 2015

Quel circo chiamato raduno

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Qualche impressione “a caldo” sul raduno 2015 di Narni E’ difficile riuscire a capire cosa sia un raduno e cosa si possa trovare al suo interno senza parteciparvi. Lo ammetto, negli scorsi anni ho provato a capirlo, facendomi sostanzialmente un’idea di “grande bolgia speleo” dove si ride, si scherza e si beve. Sono felice di poter dire: “quanto mi sbagliavo”. E’ inizio ottobre quando, sulla lista di distribuzione mail speleoit vedo l’invito a partecipare ad una piccola “reunion” dei progetti Diversamente Speleo, il tutto all’interno della cornice del raduno nazionale di speleologia a Narni. Avendo ideato e organizzato il progetto di accompagnamento dei non vedenti in grotta ho provveduto a mandargli una piccola presentazione del progetto e il link al video. Sapendo già che per me sarebbe stato difficile riuscire a partecipare ho cercato un altro relatore all’interno del gruppo, ma senza successo. Nel frattempo il video è piaciuto e siamo stati inseriti all’interno del programma. I

Una serata come un’altra in… Calgeron

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Era un giovedì sera di gruppo, quando, come ogni 2 o 3 mesi, Giacomo ricorda che ci sono i “soliti” datalogger da ritirare, scaricarne i dati e riposizionarli. Propone la domenica seguente per il ritiro e una puntata post lavoro il mercoledì per riportarli. Sia io che Lorenza abbiamo un appuntamento con un ghiacciaio per domenica, ma l’idea di andarci in notturna mi attira molto. Anche Lorenza e Roberto danno la loro disponibilità. Ovviamente una punta veloce si fa senza canotto, quindi si sa in partenza che ci si potrà anche bagnare. Arriva la domenica, Giacomo e Dario ritirano i datalogger per portarli a Marco per la messa a punto. Nei giorni seguenti ci mettiamo d’accordo tramite messaggi condivisi su wattsapp, sms , mail e qualche telefonata sugli ultimi dubbi (riuscendo così a creare il mito dell’anguria aglio e olio). Dori si propone di farci trovare un piatto di pasta al pomodoro per il rientro, quindi anche la cena è salva. Arrivano le 19.15 e siamo tutti (o quasi) puntuali

La Grotta Che Non Vedo - Progetto Video

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Progetto di accompagnamento in grotta di non vedenti - contributi video

La grotta che non vedo

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Introduzione – Dall’idea al progetto Presentato a inizio 2015 alla Commissione Speleologica della Sat, questo progetto si è prefissato l’obbiettivo di far conoscere la speleologia alla comunità ipovedente e non vedente del Trentino. Questa categoria particolare di persone non è stata scelta a caso, ma inizialmente l’idea è nata da una singola richiesta di accompagnamento, fatta nel 2014, ad un membro del nostro gruppo. Questo così particolare accompagnamento non è stato effettuato, per vari motivi, ma si è cominciato a pensare seriamente a sviluppare un progetto il più possibile completo, per spiegare questo “mondo buio” a persone che, per via di disabilità visive, non avrebbero mai potuto vederlo. Non è certo stata una “ricerca dell’assurdo”: l’oscurità e il completo buio è una peculiarità che ci accomuna. Quante volte, in attesa di un “libera”, o della fine della preparazione di una calata, ci sediamo sulla roccia, spegniamo la nostra luce e lasciamo spazio all’immaginazione su quel

Prendiamoli da piccoli! Parte seconda

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L’anno scorso abbiamo presentato la speleologia alla scuola materna di Stenico, preparando un piccolo percorso con dei materassi e giochi morbidi che simulasse la normale progressione in grotta. Pensavo che tutto sarebbe finito lì, perché accompagnare in grotta dei bambini di 5 anni non è una cosa semplice. Dopo qualche tempo è arrivata l’occasione di dover sviluppare il rilievo di una miniera, il “Bus” di Stenico. Questo rilievo ci ha portato via 2 o 3 giornate, e una volta finito mi sono tornate in mente le facce dei bambini quando gli raccontavo com’era una vera grotta. C’erano delle difficoltà ad accompagnarci dei bambini per via di un avvicinamento un po’ “pericoloso” e l’accesso consentito solo dietro permesso. Parlandone però con il nostro gruppo, con le maestre e con l’amministrazione comunale abbiamo deciso di proseguire. La messa in sicurezza In una domenica pomeriggio abbiamo attrezzato e messo in sicurezza il breve avvicinamento e la mattina dell’8 giugno ci troviamo

Val D'Algone – Vallon Alto

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Erano le 8 di mattina quando siamo partiti dall’albergo Brenta, in Val D’Algone, carichi non solo di buoni propositi ma anche di corde, attrezzatura speleo, tende, fornelli, vestiti e cibarie necessarie per un’escursione di 2 giorni in alta montagna. Destinazione: grotta del Vallon Alto, che si apre a 2435 m di quota (noi partiamo da circa 1.170 m) per dare supporto a Daniele, che voleva fare un po’ di foto alle concrezioni di ghiaccio che si trovano in questa grotta prima del disgelo estivo. Il gruppo del weekend comprende me (Manuel), Daniele, Sebastiano, Lorenza e Federico, il suo ragazzo. Subito pronti partono in testa Daniele e Sebastiano, lasciando noi 3 ancora nel tentativo di assestare gli zaini sulle spalle. Tempo di regolare qualche cinghia e partiamo anche noi. In pochi minuti e raggiungiamo un bivio, ovviamente senza indicazioni. Scegliamo il sentiero più comodo, ma i miei ricordi di gioventù mi lasciano perplesso, così dopo aver fatto un po’ di salita ed essermi rico

Scavi al Bus del Diaol

Relazione del.. martedì! Domenica 26 aprile 2015, finalmente si riesce a tornare al bus del diaol! Ci troviamo puntuali alle 8.15 al bar delle Sarche: io, Monica, Lorenza, Renzo, Sebastiano con il figlio undicenne Riccardo ed il suo amichetto Stefano, Mattia (sat Pinè, ormai speleo onorario) ed Isabella, una ragazza che conosco e che voleva provare l'ebbrezza della grotta. Caffettino e brioche per i più viziosi e poi partenza per uno degli ingressi in grotta più puntuali ed efficienti della mia carriera speleo. Scesi dalle macchine distribuiamo pani e pesci, ovvero trapano+batterie, 5 tubi dalmine di lunghezza da 1 a 2 metri, 6 morsetti, alcuni fittoni da 16mm, chiavi, mazzetta, resina bicomponente e tanto per gradire 3 gradini(!) confezionati con tondino da 18 per la diga in cemento. Per fortuna ci sono dei baldi giovani che si offrono per il trasporto (compresi i due bimbi che partono sul sentiero con il dalmine più lungo :-)). Decidiamo di cambiarci all'ingresso, an

Traversata Pisatela – Rana

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Era parecchio tempo che volevo organizzare questa uscita e grazie agli amici di Schio il momento fatidico è arrivato: il programma è semplice, ritrovo al parcheggio dell'Incantamonte, ingresso dal Paternoster e uscita dalla Rana con relativa pizzata in compagnia. Le cose però non vanno mai così lisce, purtroppo. Un gruppo sfaldato (il nostro) che procede di corsa verso una sempre più lontana uscita, vari intoppi e incomprensioni, anche tra noi, che lasciano alla fine della gita, invece della soddisfazione e del cameratismo, un po’ di amaro in bocca, almeno personalmente. Ma andiamo con ordine. Alzataccia delle 4 di mattina per ritrovarsi, tutti più o meno puntuali, alle 5.30 a Trento. Siamo io, Lorenza, Alessio, Marco e Viviana, del Gruppo Grotte Catania. Partenza verso Monte di Malo e il parcheggio della pizzeria Incantamonte. Arrivati lì troviamo già una decina di macchine con parecchi speleo in varie fasi di vestizione. Vedere così tanti speleo (saremmo stati una trentina) che